Diario di viaggio: Etiopia, varietà Rica
Mattina. Lo capite solo dalla luce che entra dalla finestra, perché il vostro orologio si ostina a segnare un orario assurdo. Il lungo e faticoso viaggio vi ha stancato tanto che vi siete scordati di metterlo all’ora.
Ieri sera, coricandovi, vi sentivate come un pugile suonato. Dopo l’atterraggio nella capitale, le dieci ore di transito su mezzi di fortuna, sull’orlo di pendii scoscesi e sdrucciolevoli, vi avevano fatto venire i brividi nonostante la calura torrida.
L’Etiopia è un Paese terribilmente caldo. Eppure, stamattina, vi sentite come rinati. Una notte trascorsa a 24°C in montagna, cullati dalla brezza e dal fruscio del fogliame, vi ha rimessi al mondo. Vi alzate e socchiudete la finestra: respirando profondamente l’aria del mattino percepite lievi sentori di foglie secche di banano - da cui i locali ricavano una bevanda - frammisti all’aroma più intenso: quello del caffè.
Com’è strano sentire il profumo del caffè provenire da fuori della finestra anziché dall’interno della casa! Eppure questa è la normalità, nella piantagione di caffè dove vi trovate in occasione della raccolta. I canti dei raccoglitori vi accolgono quando aprite completamente la finestra. Insieme ai raggi del sole, i vostri sensi sono colpiti, nuovamente, dall’aroma del caffè, che però ha un’impronta diversa rispetto a quello che proviene dai campi: questa volta, il profumo arriva da dentro la stanza. Vi hanno portato una tazza di caffè con la colazione. Assaporate lentamente il liquido nero e aromatico. Riconoscete il profumo prima ancora di portarlo alla bocca. Il proprietario della piantagione, entrando nella stanza con un'altra tazza di delizioso caffè fumante, vi saluta cordialmente. "Dormito bene? Che ve ne pare del raccolto di quest'anno?" "Magnificamente: la temperatura qui è semplicemente perfetta. Svegliarsi con un caffé Ilmur, poi..." "Eh sì, voi di Ilmur sapete davvero torrefare il nostro caffé come si deve. Qui alla piantagione, beviamo solo il Rica".
Vi perdete in chiacchiere con il padrone di casa, mentre fuori il lavoro va avanti. Qui, nell’Etiopia meridionale, il tempo pare davvero sospeso. Finita la colazione, venite accompagnati in visita lungo i sentieri della piantagione. I frutti della pianta di caffè, rossi e maturi, vengono colti uno per uno dai raccoglitori. Non esistono macchinari in grado di svolgere questa operazione: tutto dev’essere fatto a mano. Ilmur è l’unica realtà del settore che non realizza miscele di caffè: ciascuna delle nostre varietà di caffè arriva da una precisa area geografica, ed è al 100% arabica. Proprio l’Etiopia è il luogo da cui proviene la nostra varietà Rica. Quella che state vedendo nella piantagione etiope è solo la prima fase della produzione del caffè, ossia la raccolta delle bacche di questa pianta, che cresce solo in particolarissime condizioni climatiche. La polpa e la mucillagine che rivestono il chicco vengono poi separate, e il chicco lasciato ad asciugare. Questa fase dura diversi giorni, al termine dei quali è necessario rimuovere due ulteriori protezioni, il pergamino e la pellicola argentea. Solo a quel punto il chicco di caffè è pronto per la spedizione.
Una curiosità: dopo l’essiccazione, il chicco ha un colore verde. Una volta giunto in Italia, il chicco viene tostato a temperature attentamente controllate da esperti torrefattori. Una temperatura troppo alta, e si formano radicali liberi dannosi per l’organismo. Una troppo bassa, e i composti tossici presenti nel chicco verde non vengono lisi. Non basta avere una materia prima di qualità: ogni fase della lavorazione, se errata, può rovinare un prodotto altrimenti ottimo. Terminata la tostatura, è il momento di macinare il caffè e di metterlo nelle nostre capsule, appositamente confezionate singolarmente per preservare l’aroma. Prima di ripartire, soddisfatti della vostra ispezione, vi soffermate a pensare quanto sia difficile e impegnativo realizzare un buon caffè. La materia prima è delicata, così come la sua lavorazione e la sua conservazione.
Un caffè Ilmur è anche questo: conoscenza del prodotto in ogni sua fase di produzione e trasformazione, ma soprattutto una passione per il vero sapore del caffè, quello che a causa dello sfruttamento economico esasperato di questo frutto è quasi introvabile. E quel "quasi", è Ilmur.
Gusta tutto il sapore dell'Etiopia con Rica, l'arabica mono-origine di Ilmur!